Vino Brunello di Montalcino Campogiovanni San Felice DOCG
Il Brunello di Montalcino Campogiovanni San Felice DOCG è prodotto attraverso un processo di vinificazione che rispetta le tradizioni e le normative previste per la produzione di vini Brunello di Montalcino DOCG. Ecco una panoramica del processo tipico di vinificazione:
Vendemmia:
La vendemmia delle uve Sangiovese, chiamate localmente Brunello, avviene generalmente tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Le uve vengono raccolte a mano per garantire la massima qualità, selezionando attentamente i grappoli migliori.
Diraspatura e pigiatura:
Una volta raccolte, le uve vengono trasportate in cantina e sottoposte a una fase di diraspatura, durante la quale i grappoli vengono separati dai raspi. Successivamente, le uve vengono pigiate delicatamente per estrarre il mosto.
Fermentazione:
Il mosto ottenuto viene trasferito in serbatoi di acciaio inox o tini di fermentazione, dove inizia il processo di fermentazione alcolica. Durante questa fase, i lieviti naturali presenti nelle bucce delle uve trasformano gli zuccheri del mosto in alcool, creando così il vino. La fermentazione può durare diverse settimane, a seconda delle caratteristiche del mosto e delle temperature di fermentazione controllate.
Macerazione:
Dopo la fermentazione alcolica, il vino rimane in contatto con le bucce delle uve per un periodo di macerazione prolungato. Questo processo consente all’acqua, agli antociani e ai tannini presenti nelle bucce di trasferire colore, aroma e struttura al vino. La durata della macerazione può variare a seconda dello stile desiderato per il vino e delle decisioni del produttore.
Affinamento:
Dopo la fermentazione e la macerazione, il vino viene trasferito in botti di rovere francese per l’affinamento. Durante questa fase, il vino sviluppa ulteriori complessità aromatica e struttura, integrando gli aromi del legno con quelli della frutta e delle spezie. L’affinamento in legno può durare diversi anni, a seconda dello stile del vino e delle decisioni del produttore.
Assemblaggio e imbottigliamento:
Dopo l’affinamento, il vino può essere assemblato con altre partite di vino per ottenere il profilo di gusto desiderato. Successivamente, il vino viene imbottigliato e lasciato riposare in cantina per un periodo di tempo prima di essere commercializzato. Durante questo periodo, il vino può integrare ulteriormente i suoi componenti e raggiungere un equilibrio ottimale.
Questo è un processo generale di vinificazione del Brunello di Montalcino Campogiovanni San Felice 2017 DOCG. Tuttavia, è importante notare che possono esserci variazioni nelle pratiche di vinificazione a seconda delle decisioni del produttore e delle caratteristiche specifiche di ciascuna annata
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Per Gustarlo Meglio
Vino Brunello di Montalcino Campogiovanni San Felice DOCG
Per gustare al meglio il Brunello di Montalcino Campogiovanni San Felice 2017 DOCG, considera questi suggerimenti:
Decantazione:
Anche se il Brunello di Montalcino può essere giovane, la decantazione può aiutare ad aprire i suoi aromi e i suoi sapori. Versa il vino in una caraffa almeno un’ora prima di servirlo per permettere all’ossigeno di integrarsi con il vino.
Temperatura di servizio:
Il Brunello di Montalcino è meglio servito a una temperatura leggermente fresca, intorno ai 18-20°C. Puoi mettere la bottiglia in frigorifero per circa 15-20 minuti prima di servirlo se necessario.
Abbinamenti gastronomici:
Il Brunello di Montalcino è un vino versatile che si abbina bene con una varietà di piatti. Prova ad abbinarlo a piatti tradizionali toscani come la bistecca alla fiorentina, l’agnello arrosto o i formaggi stagionati. Può anche essere gustato da solo come vino da meditazione.
Bicchiere da vino:
Utilizza un bicchiere da vino rosso con una forma ampia e una coppa larga che permetta al vino di sviluppare i suoi aromi e i suoi sapori. Un bicchiere a tulipano o a ballon è ideale per concentrare gli aromi verso il naso.
Atmosfera:
Crea un’atmosfera piacevole e rilassata per goderti il vino. Dedica del tempo alla degustazione, annusando e assaggiando il vino per coglierne tutte le sfumature. Condividilo con amici o familiari per un’esperienza conviviale e memorabile.
Respira il vino:
Dopo aver servito il vino nel bicchiere, ruotalo delicatamente e annusa il bouquet. Assaggialo lentamente, permettendo ai suoi sapori di svilupparsi pienamente in bocca.
Seguendo questi suggerimenti, potrai goderti appieno il Brunello di Montalcino Campogiovanni San Felice 2017 DOCG, esplorando tutte le sue complessità e sfumature. Buona degustazione!
La Cantina
San Felice
La storia della cantina San Felice affonda le sue radici nel cuore della Toscana, in Italia, nella regione del Chianti Classico. Ecco una panoramica della storia di questa rinomata azienda vinicola:
Origini e fondazione:
La storia della tenuta San Felice risale al Medioevo, quando era conosciuta come “Poggio San Felice”. Nel 1968, la proprietà fu acquistata dal Conte Guido Chigi Saracini, un appassionato enologo e visionario, che intraprese un’opera di ristrutturazione e modernizzazione della tenuta e della cantina.
Rinascita del Chianti Classico:
Controcorrente rispetto alla produzione di massa che caratterizzava il settore vinicolo dell’epoca, la tenuta San Felice si distinse per il suo impegno nella valorizzazione del territorio del Chianti Classico e della sua tradizione vitivinicola. Il Conte Chigi Saracini fu uno dei pionieri nella promozione della qualità del vino Chianti Classico, contribuendo a farne uno dei vini più celebrati d’Italia e del mondo.
Innovazione e ricerca:
Negli anni successivi, la cantina San Felice continuò a crescere e ad evolversi, abbracciando l’innovazione e la ricerca scientifica nel settore enologico. La tenuta divenne un punto di riferimento per la sperimentazione di nuove tecniche di vinificazione e di coltivazione della vite, con l’obiettivo di ottenere vini di alta qualità che esprimessero appieno il carattere unico del territorio.
Acquisizione di altre tenute:
Nel corso degli anni, la cantina San Felice ha ampliato il proprio patrimonio viticolo attraverso l’acquisizione di altre tenute storiche nella regione del Chianti Classico e oltre. Queste acquisizioni hanno contribuito a arricchire la gamma di vini offerti dall’azienda e a consolidare la sua posizione come uno dei principali produttori di vino della Toscana.
Sostenibilità e rispetto dell’ambiente:
Oggi, la cantina San Felice continua la sua tradizione di eccellenza enologica, mantenendo un forte impegno per la sostenibilità ambientale e il rispetto del territorio. La tenuta adotta pratiche agricole sostenibili e rispettose dell’ambiente, con l’obiettivo di preservare la bellezza e l’integrità del paesaggio toscano per le generazioni future.
La cantina San Felice rappresenta quindi un connubio unico tra tradizione, innovazione e impegno per la qualità, incarnando lo spirito autentico e l’eccellenza enologica della Toscana.